“Ogni mattina in classe si iniziava così: ci mettevamo tutti davanti alla “finestra dello stupore”. A turno, il bambino la apriva e… appariva la bellezza della Realtà! Grammatica compresa…
Da questo sguardo sulla realtà curioso e desideroso di bellezza, nasce l’utilizzo di un metodo di insegnamento facilitante come la musica, poichè anche la grammatica è connessa con l’esperienza del bambino e con il reale.
Mi rendevo conto di due risultati importanti: da un lato un buon impatto, simpatico e allegro con la lingua italiana, dall’altro un altrettanto positivo impatto con il ritmo, la melodia e la musica in generale che trovavano una importante corrispondenza negli alunni, i quali chiedevano spesso di poter cantare.
Dovendo poi, nel programma, passare alle parti del discorso, mi son detto: “Per capire il concetto grammaticale la cosa migliore è partire dall’esperienza“.
“Vivere” la definizione dell’articolo? Sì, con questa tarantella “sono l’articolo, da solo son ridicolo, ma quando incontro il nome, io non lo lascio più”. Prima ho raccontato la storia di IL che da solo, come ognuno di noi, non realizza il proprio destino e il proprio compito nella vita, ma incontrando il CIELO si unì a lui… Poi con l’aggettivo ho inventato la storia di Alfredo il nano, che era sì felice di esistere, ma nessuno mai gli aveva detto “come” era, se era BELLO, BRUTTO, ALTO, BASSO… ed ecco apparire gli aggettivi che lo fecero felice davvero, perchè finalmente potè sapere come era fatto! Analogamente è stato per il nome, il verbo, l’avverbio, il pronome, le preposizioni, le interiezioni, la punteggiatura. Per quanto riguarda l’analisi logica, la canzone “Soggetto” è nata insieme in classe dal desiderio mio di far capire che ognuno è protagonista e non spettatore della vita.
Questo lavoro mi ha stimolato ad un ulteriore allargamento della questione. E’ effettivamente un campo aperto: l’idea più immediata è stata quella di creare “Lessicanto”, un modo per arricchire il inguaggio attingendo anche alla tradizione popolare. Ad esempio il marecome è? I bambini mi dicono tutto ciò che sanno e in più scopriamo i “detti popolari”, i proverbi, le metafore; così con la terra, il cielo, il fuoco. Tutto questo partendo sempre da un atteggiamento di stupore per la realtà. Così anche la musica per queste canzoni cerca di seguire questo sentire originario.
In questo modo, con il ritmo e la musica si imparano più facilmente i cosiddetti termini eruditi o difficili che si scoprono invece facili, utili, e corrispondenti alla descrizione. La musica, infatti, è l’aiuto principale al coinvolgimento di tutta la persona, crea quel terreno fertile in cui l’io può fiorire nella conoscenza “simpatetica” con la realtà, muove il corpo e le mente, diventa esperienza che lancia il bambino in una creatività positiva. L’arricchimento del linguaggio avviene così dentro l’aspetto esperienziale e non solo cattedratico: quante volte ho portato la classe ad osservare le montagne (Grigna o Resegone) o a camminare in silenzio sulla neve o a guardare cosa succede alle piante… Solo da lì poteva nascere l’evento, anche musicale”. (Alberto Villa)